FISCO » IRPEF » Cedolare secca

Affitti brevi 2026: novità per la tassazione in legge di bilancio

21 Ottobre 2025 in Notizie Fiscali

Approvato il DDL di Bilancio 2026 dal Cdm del 17 ottobre. Il testo ancora in bozza inizia ufficialmente il suo iter di approvazione che come sempre terminerà entro il 31 dicembre.

Affitti brevi 2026: novità per la tassazione in legge di bilancio

Nel Consiglio dei Ministri del 17 ottobre, il Governo ha approvato il testo del DDL di Bilancio 2025 

I 137 articoli della bozza di provvedimento contengono diverse conferme, come la rottamazione quinquies e la proroga dei bonus edilizi, ma ci sono anche alcune novità, come quella per gli affitti brevi.

Vediamo il dettaglio dall'articolo 7 del testo di legge che reca modificvhe all’articolo 4 del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96.

In sintesi, con le modifiche aumenta al 26% la tassazione sugli affitti brevi, sia per i privati, sia per chi esercita attività di intermediazione immobiliare o gestisce portali telematici. 

La norma inoltre sopprime la riduzione introdotta l'anno scorso della cedolare secca al 21% per uno degli immobili.

Inoltre la ritenuta effettuata dagli intermediari che intervengono nel pagamento del corrispettivo degli affitti brevi, sarà uguale alla aliquota della cedolare secca sulle locazioni brevi ossia al 26%, modificando l'attuale misura del 21% e sarà a titolo di acconto in assenza di opzione per la cedolare secca

Ricordiamo nel frattempo che, in generale, la cedolare secca è un regime facoltativo, che si sostanzia nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali (per la parte derivante dal reddito dell’immobile). 

In più, per i contratti sotto cedolare secca non vanno pagate l’imposta di registro e l’imposta di bollo, ordinariamente dovute per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti di locazione. 

La cedolare secca non sostituisce l’imposta di registro per la cessione del contratto di locazione.

Attenzione al fatto che la scelta per la cedolare secca implica la rinuncia alla facoltà di chiedere, per tutta la durata dell’opzione, l’aggiornamento del canone di locazione, anche se è previsto nel contratto, inclusa la variazione accertata dall’Istat dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati dell’anno precedente.

Come ricorda anche l'Agenzia delle entrate è possibile optare per la cedolare secca sia alla registrazione del contratto sia negli anni successivi, in caso di affitti pluriennali. 

Quando l’opzione non viene esercitata all’inizio, la registrazione segue le regole ordinarie; in questo caso, le imposte di registro e di bollo sono dovute e non sono più rimborsabili.

Si tratta comunque di un testo di DDL in bozza che potrà nel corso della approvazione alcune variazioni.

STUDIO P A L M I E R I - CONSULENZA Fiscale Aziendale Societaria Commerciale Legale Contenzioso Tributario .........................CORSO GARIBALDI N.35 BARLETTA - Revisori Legali Commercialisti Avvocati - Partita IVA: 07243930729